Tematica Animali preistorici

Vinialesaurus caroli De la Torre & Rojas, 1949

Vinialesaurus caroli De la Torre & Rojas, 1949

foto 1196
Da: www.fossil.fandom.com

Phylum: Chordata Haeckel, 1874

Subphylum: Vertebrata Cuvier, 1812

Classe: Reptilia Laurenti, 1768

Ordine: Plesiosauria de Blainville, 1835

Famiglia: Cryptoclididae Williston, 1925

Genere: Vinialesaurus Gasparini et al., 2002

Descrizione

Questo rettile è noto per alcuni resti comprendenti un cranio quasi completo, una mandibola e alcune vertebre incomplete. Sulla base di comparazioni con animali simili (come il Cryptoclidus), gli studiosi sono riusciti a ricostruire l'aspetto di Vinialesaurus: come tutti i plesiosauri, doveva essere dotato di un lungo collo, di un corpo relativamente schiacciato e di quattro arti simili a pinne. Il cranio era piuttosto alto posteriormente, ed era dotato di grandi orbite. I denti erano conici, acuminati, leggermente ricurvi e sporgenti all'infuori. L'ornamentazione della corona dentaria era ridotta, e consisteva in fitte striature sottili; non doveva superare i 4 metri di lunghezza. I fossili di questo animale, provenienti dalla formazione Jagua nei pressi della città di Viñales, vennero descritti per la prima volta nel 1949 e attribuiti, con qualche incertezza, al genere europeo Cryptocleidus (ora Cryptoclidus). Gli studiosi autori della descrizione, nel titolo dell'articolo scientifico, lo attribuirono erroneamente agli ittiosauri, invece che ai plesiosauri. Per lungo tempo questi fossili vennero sostanzialmente dimenticati; nel 1962 Welles attribuì i resti al genere Muraenosaurus, mentre un altro studio del 1996 i resti erano da attribuire a un genere a sé stante. Fu così che, nel 2002, i fossili vennero ridescritti da Gasparini, Bardet e Iturralde-Vinent come un nuovo genere di plesiosauri, il Vinialesaurus. Attualmente il Vinialesaurus è considerato un membro dei criptoclididi, una famiglia di plesiosauri dal collo lungo tipici del Giurassico medio e superiore, dotati di una dentatura "a incastro" e di orbite grandi, e che probabilmente si cibavano di piccole prede. Alcune caratteristiche (ad esempio le ossa del palato e le narici esterne) lo distinguono dal Cryptoclidus. I fossili del Vinialesaurus sono stati ritrovati in associazione con quelli di altri rettili marini, come pliosauri (Gallardosaurus), ittiosauri oftalmosauri, coccodrilli metriorinchidi e tartarughe marine (Caribemys). Questa associazione faunistica è una notevole prova dell'esistenza di una via marina presente nei Caraibi durante l'Oxfordiano, che connetteva la Tetide occidentale con il Pacifico Orientale. La scoperta del Vinialesaurus, inoltre, indica una maggior diversità nella famiglia dei criptoclididi di quanto precedentemente pensato, e mostra che nell'Oxfordiano i Caraibi erano popolati da una fauna notevolmente diversificata.

Diffusione

Visse all'inizio del Giurassico superiore (Oxfordiano, circa 160 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati a Cuba.

Bibliografia

–De la Torre, R., Rojas, L.E., 1949. Una nueva especie y dos subespecies de ichthyosauria del Jurásico de Viñales, Cuba. Memorias de la Sociedad Cubana de Historia Natural ‘Felipe Poey’ 19 (2), 197-202.
–Welles, S.P., 1962. A new species of elasmosaur from the Aptian of Colombia and a review of the Cretaceous plesiosaurs. University of California Publications in Geological Sciences 44 (1), 1-96.
–Iturralde-Vinent, M., Norell, M.A., 1996. Synopsis of Late Jurassic Marine Reptiles from Cuba. American Museum Novitates 3164, 1-17.
–Gasparini, Z., Bardet, N. and Iturralde-Vinent, M. 2002. A new cryptoclidid Plesiosaur from the Oxfordian (Late Jurassic) of Cuba. Geobios 35: 201-211.


01446 Data: 03/04/2013
Emissione: Rettili preistorici giganti del Carribe
Stato: Cuba